Chicago

Chicago

premessa

Questo è un diario del mio viaggio di 3 settimane in USA.

Prima di Chicago

Vista la distanza che separava le ultime 3 tappe, ho deciso da qui in poi di usare l’aereo, American Airlines per essere precisi. Non male e non costoso e inltre alcuni voli hanno il wi-fi a bordo (a pagamento si intende).

Chicago

A dire il vero io Chicago me l’aspettavo diversa. So che essendoci andato in piena estate era strano che facesse freddo, ma alla fin fine sempre così viene dipinta, come una città fredda. Invece mi sono ritrovato in pieno clima estivo, con spiaggie piene e tanto sole.
Iniziamo col dire che il lago Michigan, dove si affaccia la città, è abbastanza grande da non riuscire a vedere l’altra sponda, neanche dall’aereo, creando l’illusione piacevole di città di mare. Per orientarsi io taglierei la citta nel mezzo usando il Chicago River come punto di riferimento.
Il mio hotel si affacciava sul Grant Park, grande zona verde a sud del fiume. Questo parco, confina a nord con il Millenium Park e a sud con il Museum Campus. All’inizio del Millenium Park si trova l’Istituto di Arte di Chicago, la cui foto trovate a inizio articolo.

Molto famoso e posto nel Millenium Park è il Cloud Gate. Se non avete idea di cosa sia e perché tutti lo chiamano il Fagiolo (The Bean), famosa scultura riflettente famosa per essere uno dei più fotografati. E proprio dietro al Cloud Gate c’è il Jay Pritzker Pavilion, che a parte il nome da bestemmia è un bellissimo teatro all’aperto dall’architettura assurda, come del resto un po’ tutto nel Millenium Park, da statue che sputano acqua a ponti tutto curve.

Il Museum Campus invece, come suggerisce il nome, contiene vari musei tra cui il Field, Shedd Aquarium e il
Adler Planetarium. Da quest’ultimo su gode anche una bella vista della città. Dei musei ho visitato solo il Planetarium: non molto grande ma ben organizzato e con un cinema 3d. Il museo contiene anche la Atwood Sphere, un micro planetario per una persona costruito nel 1913. E possibile visitarlo (farci un giro, tipo giostra) pagando un extra al biglietto di ingresso.

A nord proprio sopra al Chicago River e difronte al centro della città c’e il il Navy Pier, una volta un molo militare ora pubblico con ristoranti, attrazioni e musei. Dal molo si puo prendere uno dei water taxi che portano in varie parti della città passando dal fiume o dal lago. Sempre da li troverete tante altre escursioni in barca in velieri o motoscafi. Un servizio di trolley gratuito lo collega con il centro della città passando sotto al Magnificent Mile che è, come dice il nome, in miglio di strada costruito dopo il grande incendio di Chicago nel 1871. Principalmente ora è una grossa strada piena di negozi di marchi costosi.

Su a nord dopo il Navy Pier iniziano le spiagge, ed era proprio una cosa che non mi aspettavo. Da una città che e sempre rappresentata in pieno inverno io mi ritrovo su una spiaggia molto affollata con circa 30° e manco una nuvola.
Ci sono vari posti dove si può godere della vista della città dall’alto. Io ho scelto il John Hancock Center su cui si ha un ottima vista a 360° della città e del lago e la guida multilingue che vi spiegherà la storia della metropoli e di alcuni luoghi importanti. La guida italiana è alquanto precisa anche se inizia con un bel BENVENITI. Va bè, so americani!

Su suggerimento di un amica sono andato a mangiare al Lou Mitchell’s, ristornare/tavola calda vicino alla union station. Pienissimo con la TV locale che stava facendo un servizio mi accomodo al bancone (unico posto libero) e sul consiglio della cameriera (con gentilezza da telefilm) mangio una squisita omelette con funghi, formaggio e patate. Da provare.

Windy City

Sul perché sia chiamata la città del vento non si sa, ma ci sono diverse ipotesi. Quella che ho sentito quando ero lì è che per accaparrarsi la World’s Fair del 1893 pare che i politici della città andarono in massa a Washington per farsi propaganda. Si racconta che parlavano talmente tanto e promettevano meraviglie a destra e a manca che si inizio a dire che non potevano non venire da una città del vento (essendo pieni di aria).